L’endoscopio parodontale vede di fatto la sua principale peculiarità nella esiguità della fibra ottica, la quale, con diametro inferiore al millimetro, può essere inserita in cavita anatomiche in maniera minimamente invasiva. E’ cosi possibile indagare visivamente, su monitor ad alta risoluzione ed ingrandimento di 100X, minimi spazi anatomici quali ad esempio le tasche parodontali.
Tale condizione offre spunti operativi d’innegabile interesse. La possibilità di vedere spazi prima totalmente celati o relativamente accessibili, presenta di fatto opportunità di ricerca chiaramente innovative.
I possibili spunti non si limitano inoltre al solo tecnicismo terapeutico ma possono spaziare nell’ambito diagnostico ed anche formativo. Inoltre va detto che la sua applicazione clinica non si esaurisce alla sola patologia del parodonto, ma può trovare interessanti sviluppi anche in altri ambiti odontostomatologici.
In ultimo, la disponibilità di questa nuova e raffinata tecnologia, con elevatissima qualità d’immagine, offre di fatto interessanti opportunità anche per lo sviluppo di nuovi protocolli di ricerca preclinica.