L'Anatomia Patologica Bolognese

L’anatomia Patologica Bolognese ha radici antiche, che partono da Giulio Cesare Aranzi (1530-1589), autentico bolognese. Da qui parte la storia della sezione "Marcello Malpighi" di Anatomia Patologica.

Il 12 Giugno 1989  Anton Maria Mancini (1929-2007) celebrò i  130 anni dell’istituzione della Cattedra di Anatomia Patologica dell’Ateneo Bolognese. 

Il 12 giugno del 1859 Cesare Taruffi (1821-1902) ricevette da Luigi Carlo Farini l’incarico per la prima cattedra di Anatomia Patologica.

L’anatomia Patologica Bolognese, tuttavia ha radici ben più antiche e in senso lato il capostipite può essere considerato Giulio Cesare Aranzi (1530-1589) (Aranzio è la forma latinizzata), autentico bolognese.

Il successivo grande precursore bolognese dell’anatomia patologica, Marcello Malpighi, si formò come curatore delle grandi collezioni naturalistiche d’Aldrovandi. Marcello Malpighi (1628-1694) da Crevalcore (Bologna), fu allo stesso tempo un grande anatomico, anatomopatologo e clinico. Seppe per primo applicare la microscopia in grande stile allo studio della struttura degli organi. Per questo, ancora oggi si ritrova molto spesso il suo nome associato a parti della struttura del rene, della milza e della cute.

Seguirono poi Antonmaria Valsalva (1666-1723) Giovanbattista Morgagni (1682-1771), Antonio Alessandrini (1786-1861), Luigi Calori.

Grande importanza per l’anatomia patologica ebbe anche la fondazione della Società Medica Chirurgica Bolognese (1823), la quale si fece promotrice della presentazione di casi autoptici nelle proprie sessioni . Nel 1844 fu nominato settore anatomico temporaneo e curatore del museo il giovane chirurgo Cesare Taruffi [3], destinato a divenire entro breve tempo il primo professore di anatomia patologica dell’Ateneo Bolognese . A lui succedette Giovanni Martinotti (1857-1928), che morì improvvisamente e tragicamente, e la chiamata a Bologna di Giulio Tarozzi, Torinese (1868-1948), fu piuttosto repentina. Il Tarozzi si ritirò dall’insegnamento nel 1938, e gli subentrò Armando Businco (1886-1967), di Ierzu (Nuoro), il padre dell’anatomia patologica bolognese contemporanea e di una generazione di patologi alcuni ancora viventi.

L’Istituto di Anatomia Patologica Bolognese collocato presso il Policlinico S. Orsola dopo il Prof. Businco ebbe direttori in successione Armando Giunti, Anton Maria Mancini, Alessandro Piccaluga. Vincenzo Eusebi fu l’ultimo direttore dell’Istituto che fu sciolto nel 1985 per confluire nel Dipartimento Clinico di Scienze Radiologiche ed Istocitopatologiche.

Una costola dell’Istituto si staccò per andare a fondare la Sezione di Anatomia, Istologia e Citologia Patologica “Marcello Malpighi” a Direzione Universitaria il 6 Novembre 1989.